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FRONTE NORDAFRICANO

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Al momento dell’entrata in guerra, l’Italia vantava un forte contingente presente sul territorio libico che comprendeva quattordici divisioni per un totale di circa 236.000 soldati.

 

Il teatro principale degli scontri sarebbe stato quello della Cirenaica, regione orientale confinante con l'Egitto che, con la Tripolitania, aveva dato vita alla Libia Italiana nel 1934.

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Nonostante l'Italia potesse contare sul vantaggio numerico di uomini e armamenti compresi quasi 1.500 cannoni, 339 carri armati leggeri e più di 8.000 automezzi rispetto alle truppe del Commonwealth (circa 36.000 soldati), la loro efficienza era compromessa da equipaggiamenti poco moderni e allo scarso addestramento delle truppe per la guerra nel deserto. 

A differenza delle forze guidate dal Generale Archibald Wavel, infatti, gli Italiani mancavano di mezzi corazzati e meccanizzati adatti a rapidi spostamenti e agli scontri su un territorio come quello libico. 

16a. Il generale Archibald Wavell, al centro.

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17a. Soldati su un camion con una radio da campo nel deserto di Bir el Gobi nell'autunno-inverno 1941.

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18a. Carro Armato Matilda sotto una rete mimetica vicino a Tobruk (1941).

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Ex-Martinitt sul fronte Nord-Africano:

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