MAR MEDITERRANEO e DODECANESO
Nel teatro di guerra del Mar Mediterraneo, si sfidarono la Regia Marina Militare italiana sostenuta da alcune unità aeree tedesche e alcuni sottomarini della Kriegsmarine e la Royal Navy inglese, appoggiata dalle altre forze del Commonwealth e dal 1942 anche dalle forze statunitensi.
All'entrata in guerra, la potenza marittima dell'Italia poteva ritenersi alla pari dei nemici anche se, con l'evolversi del conflitto, emersero alcuni difetti di tipo tattico-strategico e tecnico - come la mancanza di portaerei - che si rivelarono determinanti.
La Regia Marina poteva contare su due moderne navi da battaglia: la Littorio e la Vittorio Veneto, a cui si aggiunse successivamente la Roma.
Vi erano poi 4 corazzate risalenti alla prima guerra mondiale e rimodernate, 19 incrociatori di cui 12 leggeri, 53 cacciatorpediniere e 71 torpedinieri. Completavano l'organico 50 MAS (motoscafi armati siluranti) e ben 115 sommergibili.​
37a. Le navi da guerra Littorio e Vittorio Veneto al largo di Malta, settembre 1943.
112. Cartolina di propaganda del regime fascista.
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Entrambi gli schieramenti erano impegnati a mantenere sicure le proprie linee di rifornimento sui vari fronti e al contempo a cercare di ostacolare quelli avversari.
Mentre le forze dell'Asse si concentrarono principalmente sulla rotta nord-sud per approvvigionare le truppe schierate sul fronte Nord-Africano, la Royal Navy si muoveva su una rotta ovest-est dalle sue basi di Gibilterra ed Alessandria d'Egitto per difendere l'isola di Malta di importanza strategica.
Sebbene la situazione rimase in equilibrio per i primi due anni di guerra, con l'arrivo delle truppe statunitensi nel novembre del 1942, il conflitto volse a favore delle forze alleate.
38a. Nave italiana nel Mediterraneo durante la seconda guerra mondiale.
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39a. A bordo di un incrociatore italiano in navigazione nel Mediterraneo nel novembre 1940.