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VAGHI ANGELO

ALL'ORFANOTROFIO

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Nato a Milano il 8/05/1913
Ammissione: 18/10/1922
Dimissione: 19/04/1930 
Scuola: 4° classe elementare,  3° corso della scuola di avviamento professionale, 1° corso di disegno ornamentale
Condotta: discreta
Lavoro: Meccanico ed orefice

106a. Fotografia di Vaghi Angelo.

87. Lettera di Rosa Bernuzzi per richiedere l'ammissione del figlio presso l'Orfanotrofio Maschile.

Angelo, orfano del padre Riccardo, nacque a Milano l'8 maggio 1913. Il più giovane di quattro fratelli verrà ammesso all'Orfanotrofio Maschile nell'autunno del 1922 su richiesta della madre Bernuzzi Rosa.

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Durante la sua permanenza presso l'Istituto non prenderà il diploma di scuola elementare, ma frequenterà il corso professionale della scuola di fonderia e un corso di disegno ornamentale. Mantenne una condotta discreta con qualche difficoltà nel completare la sua formazione.

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Venne regolarmente dimesso il 20 aprile del 1930, mentre era impiegato come meccanico presso la ditta Alberto Alberti in via Giannone 6. Subito dopo le sue dimissioni, venne assunto come orefice presso la ditta Locatelli, professione a cui era stato avviato durante gli studi.

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88. Certificato di Vaghi Angelo.

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89. Lettera per le dimissioni di Vaghi Angelo.

IN GUERRA

Fronte: Occidentale, Greco-Albanese, Creta
Occupazione: Soldato Semplice

Divisione: 31° Reggimento Fanteria, Divisione Siena, III Battaglione, 11° Compagnia

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90. Cartolina di propaganda del 24/10/1942.

Nel maggio del 1941, il Direttore si rivolse al distretto militare e alla madre per avere notizie dell'ex-allievo.

Sarà la madre Rosa a rispondere comunicando l'indirizzo del figlio con una cartolina postale del 29 maggio 1941. Angelo si trovava presso la Caserma S. Ambrogio, 8° Compagnia, II Battaglione fanteria.

 

Tuttavia, il primo biglietto postale conservato inviato da Vaghi al Valzelli risale all'anno successivo, datato maggio 1942.

Ora soldato della Divisione Siena, l'ex Martinin scrive dalla Zona Operazioni ricordando con affetto il ruolo paterno svolto dal direttore e tutti gli ex Martinitt caduti in battaglia tra cui Borlini Marco. 

Convinto che la vittoria sia vicina, conclude il biglietto con la tipica espressione fascista: "VINCEREMO - VIVA IL DUCE".

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91. Biglietto postale del 7/05/1942

Dopo due cartoline di saluti inviate ad ottobre e una per gli auguri natalizi, scriverà per gli auguri pasquali del 1943 augurandosi che nessuna sia rimasto ferito durante i bombardamenti che colpivano Milano.

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Invierà una nuova cartolina il mese successivo ricordando con nostalgia il tempo trascorso in Istituto.

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Nell'ultima lettera conservata del 5 luglio 1943, esprime la speranza di ottenere una licenza dopo 3 anni passati sotto le armi, ricordando sempre con affetto la famiglia dei Martinitt.

93. Cartolina postale del 18/05/1943

93. Cartolina postale del 18/05/1943

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