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PRIGIONIA

Cartina colorata.jpg

La partecipazione dell’Italia al secondo conflitto mondiale era stata decisa da Mussolini sulla scorta dei rapidi successi tedeschi, i quali facevano sperare in un’indolore conclusione della guerra e alla vittoria delle potenze dell’Asse.

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Le speranze del condottiero fascista, tuttavia, erano molto lontane dalla realtà: la Gran Bretagna non capitolò insieme alla Francia, ma si preparò ad attaccare la Germania, dando il via ad una serie di scontri che interesseranno il territorio europeo per i cinque anni successivi.

 

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Prigionieri francesi nella zona del Moncenisio il 25 giugno 1940.jpg

L’esercito della penisola era del tutto impreparato ad affrontare una guerra tanto lunga e logorante, esso non possedeva né armi di ultima generazione in grado di contrastare quelle degli alleati, né l’equipaggiamento necessario per combattere nelle zone dal clima più rigido; tutto questo porterà all’evidente inferiorità dell’Italia, che riuscirà a resistere fino al ‘43 solamente grazie al provvidenziale intervento degli alleati tedeschi.

43a. Prigionieri francesi nella zona del Moncenisio.

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La scarsa preparazione Militare fascista porterà sconfitte, lutti ed oltre 700.000 militari prigionieri.

Campagna di Russia. Nei pressi di Soroki - colonna di prigionieri in cammino.jpg

44a. Prigionieri sul Fronte Orientale.

Ex-Martinitt sul fronte greco:

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